L’arresto del sindaco

Non so quanti giorni siano passati da quel mio rischioso acceso nella vita privata altrui ma so che ho sospeso e rimosso la mia schermata di pishing. Per ora può bastare così, l’esperienza è stata molto edificante ed ho capito che non si gioca col fuoco se non c’è niente da guadagnare e piuttosto tutto da perdere.

Apro facebook, il primo post che incontro è quello di un sito che pubblica notizie locali “Arrestato Michele Buongiorno, sindaco di Mirasole”.

Minchia, è come se mi avessero dato un calcio direttamente allo stomaco. In un attimo mi passano davanti agli occhi tutte le mie paure di questi giorni, mi vedo recluso in qualche istituto di pena, mi vedo pedinato dai servizi segreti, mi vedo imbarcato nella stiva di qualche aereo diretto in Egitto per essere torturato. Quel figlio di grande buonadonna aveva detto la verità, non scherzava. Come faceva a saperlo, altrimenti, che fosse andata davvero così? Era davvero un componente dei servizi? Certo che lo era, non devo sottovalutare niente, non devo abbassare la guardia, devo trovarmi un alibi, una scusa, un qualcosa che giustifichi la mia intrusione nei messaggi privati altrui.

“Michele Buongiorno, sindaco di centro di Mirasole, una cittadina di 75 mila abitanti in provincia di Catania, è stato messo ieri agli arresti domiciliari dalla Direzione distrettuale antimafia. Il sindaco, che è iscritto alla lista civica Centro Democratico, è indagato per voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la procura della Repubblica di Catania, durante la campagna elettorale avrebbe accettato duecento voti – sui 523 in totale ottenuti – da due imprenditori ritenuti vicini all’organizzazione mafiosa. In cambio avrebbe affidato alle loro ditte lavori pubblici come il servizio di pulizia delle strade, avrebbe assunto il figlio di un imprenditore e accelerato pagamenti per 234 mila euro che dovevano ottenere dall’amministrazione comunale.”

Secondo gli inquirenti, il comune era controllato sia dal punto di vista economico che amministrativo da un’organizzazione mafiosa «autoctona» in rapporti con esponenti della ’ndrangheta e della camorra. La Dda ieri mattina ha arrestato 25 persone con accuse che vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, all’usura, a reati contro la pubblica amministrazione e al traffico di sostanze stupefacenti.”

L’articolo parla chiaro, il sindaco è colluso con la Mafia ed è stato messo ai domiciliari che è sempre un arresto anche se non sta in galera. Pinco Pallino aveva detto “arresteremo il sindaco” e il sindaco è stato arrestato davvero. E’ la prova, lui sapeva anche perchè non sono passati nemmeno un paio di giorni da quando lui l’ha scritto rispetto a quando il fatto è successo. E se lui sapeva ha detto la verità e se lui dice la verità, sarà vero anche tutto il resto. Certo, lui dice di appartenere alle forze dell’ordine, può essere un semplice poliziotto e non una spia. Una indagine come questa potrebbe essere a conoscenza anche degli agenti di pubblica sicurezza e non necessariamente esclusiva degli apparati di sicurezza nazionale. E mentre rifletto su questo, mi accorgo che sto cercando la soluzione per assolvermi e dormire la notte mentre tutto mi dice che pagherò questa leggerezza.

Quando mi collego ad internet, il mio computer si collega al router tramite una connessione wifi, il router manda un segnale wifi e il mio computer lo intercetta e risponde a quel segnale. E fin qua siamo al livello locale, di casa mia. Se mi collego a facebook, il mio router manda un codice identificativo su internet che viene riconosciuto e memorizzato dagli altri server che sanno che quel codice porta direttamente a casa mia, quindi sono io. Faccio tutto questo ragionamente tecnico per dormire stanotte, per conciliarmi il sonno e invece so che mi impedirà di dormire per settimane perchè è un raginamento pericolosissimo. Ecco l’esito: “ma se mi collego a qualche router che non sia quello di casa mia come potrebbero fare ad incastrarmi?” Lo sapevo. Ecco fatto. Mi conviene passare in farmacia per i sonniferi!

Sono a Marina seduto al tavolino della veranda del Jolly Beach, un locale molto gettonato e frequentato principalmente da giovani che entrano ed escono dalla spiaggia scalzi e in costume e consumano un poco di tutto. La musica è a palla. Sono passato dalla cassa per ordinare una brioche e granita di limone che un cameriere mi avvicinerà a breve e intanto sistemo il computer sul tavolo, piano piano, senza fretta, per non sbagliare niente, come fossi intento a commettere una rapina. E’ pomeriggio di una giornata estiva e fa molto caldo. Sono in maglietta e pantaloncini con delle pianelle ai piedi che malgrado siano leggerissime calzo e tolgo in continuazione e nervosamente. La cameriera mi ha dato la password del wifi, la connessione a “jollybeachwifree” è a palla. Aspetto che mi arrivi la granita, non vorrei che il cameriere scoprisse che sto scassinando una gioielleria con gli agenti del Mossad di guardia fuori e dentro dal mio comportamento furtivo e dal sudore alla fronte che non è soltanto la risposta all’afa estiva.

Inserisco le credenziali di Valeria ed entro nell’account. La discussione è andata avanti troppo e faccio fatica a riprenderla da dove l’avevo lasciata. Se anche il sistema controllasse il mio indirizzo IP, adesso, che corrisponde a quello del locale che mi da la connessione sarà sicuramente in memoria perchè Valeria, abitando a Marina, potrà essersi collegata col telefonino da questo locale. Mi sento moderatamente sicuro e soddisfatto di aver trovato questa soluzione. Trovo il punto in cui ho lasciato. “Lo arresteremo” e lo hanno arrestato.

Valeria: “Avete arrestato mio padre, ma siete pazzi, pazzi. Siete dei pazzi da legare e tu, bastardo, non fatti più sentire, non ti voglio più sentire. Bastardoooooo!!! Hai fatto arrestare mio padre e stai qua a dirmi che mi ami, a rompere i coglioni in chat, a fare il carino con me e poi hai fatto arrestare l’uomo più buono ed onesto del Mondo. Mio padre è una persona perbene, Bastardo, bastardi tutti quelli che siete. Mio padre non è un mafioso, ci ha cresciuti sempre nell’onestà e nel rispetto degli altri cosa che voi bastardi non sapete nemmeno dove sta di casa. Poliziotti di merda e corrotti. Bastardo che non sei altro, mio padre fa tanta carità ai bimbi bisognosi, mio padre è andato in Africa ad operare senza essere pagato, mio padre visita gratuitamente tutti quello che non sono in grado di pagarlo e voi, bastardi tutti, lo definite mafioso!!! Ma mafiosi siete voi, bastardi e corrotti. Non ti voglio più vedere, non scrivere, non scrivere più. Non ti risponderò più e se scrivi ti cancello all’istante. Bastardo.

Cazzo! Il sindaco Michele Buongiorno è il padre di Valeria Buongiorno. Solo adesso ci faccio caso a quel cognome che ho sempre ignorato e Pinco Pallino si vantava di farlo arrestare senza sapere che fosse suo padre. Non lo sapeva, è logico. Altrimenti non avrebbe fatto lo “splendido” dando la prova di dire la verità proprio facendo arrestare il padre di lei.

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